Savajivé
L'odore del vagone ha un non so che di inconfondibile
Emanazione aspra e imperscrutabile
una melange retrò indefinibile
E mentre corri avanti sui binari inarrestabile
Quell'atmosfera appiccicosa e umida
Sì incolla alle poltrone alla tua pelle e a un finestrino a tratti inutile
Nella sua mutata trasparenza
appannato da insudiciate impronte
di irriguardose indaffarate dita, di laboriose fronti
La donna è molto giovane, il décolleté irresistibile
Diffonde non chalance incontrastabile
Mi siedo e fingo un consumato savoir faire assai improbabile
Grattandomi la sfioro mi guarda come un miserabile
Pardon... e pur trovandola incantevole
Rinuncio ad ogni sogno o desiderio
di poterla anche solo far sorridere
La delicata sua avvenenza
la grazia il garbo e l'eleganza
Sono l'attonita platea allo spettacolo
della mia barba lunga e del mio odore di vagone
**
E io
io ti ho sorpresa alla partenza
senza di me
con quel biglietto tra le mani
E il tuo bagaglio di clichés
Io
Quando mi hai detto: "non mi chieder mai di scegliere tra te,
le mie ambizioni e il mio domani"
Non ti ho risposto: "Savajivé"
Però ho pensato: "Ca va. J'y vais"
E sono andato. Savajivé.
Savajivé. Savajivé.
Savajivé. Savajivé. Savajivé
Ca va.
**
L'odore del vagone insiste davvero insopportabile
Com'era pratico il finestrino apribile
E lei lei non mi guarda.
io scopro romantico sperare l'insperabile.
Ti prego fallo tu realizza il sogno irrealizzabile
Sorridimi, dissolvi l'impossibile
Risolvi tu l'enigma che ci porta
scientemente a preferir la solitudine
I sogni sono parte dell'essenza
non saprai mai chi infine ha vinto veramente
Quando non giochi la stessa e identica partita
per lo stesso fine, sullo stesso piano, con lo stesso sogno.
Testo e Musica: Chicco Conti 2021