il gatto di paola - enrico chicco conti

Chicco
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Il Gatto di Paola
Quando salii le scale, da te, la prima volta, il tuo gatto mi guardava.
Spaurito, delusione senz'altro ne ebbe molta. Mi scambiò per la padrona che arrivava.
In quella scala buia, nel buio della notte, i suoi occhi erano luci accese e spente,
come lampadine rotte. Poi, ad un tratto, arrivarono delle voci;
così scesi le scale. Il gatto, sempre accanto. Lo ricordo bianco e nero.
Piangeva, ma sembrava un canto quel misero strillare di un dolore che era vero.
"Son solo, sono solo." Disse, pieno di vergogna... e una lacrima cadeva.
"Ho mille amici gatti con cui divido rogna, pulci, femmine da letto, la galera;
ma con la mia padrona, che è l'unico mio amore, non riesco mai a parlare.
Non posso con la bocca quindi io parlo con il cuore.
Per questo non capisce o non mi sta mai ad ascoltare.
Per lei io sono solo un gioco da prendere e baciare, nel momento,
quando è sola. E io le manco tanto poco che, quando c'ha da fare,
non un gesto, una parola."

Gli diedi una carezza dolce e me lo strinsi al cuore. Lui mi regalò le fusa
di affetti ritrovati in una notte di calore in cui la circostanza resta esclusa.
Mi disse di scappare via, di correre lontano, di non pensarci sopra;
perché non c'era posto in quel mondo così strano dove chi l'ama
vale meno di chi la scopa.
Che lei, lei non cercava niente e niente potrà dare perché troppo delusa
dagli uomini, dal mondo, da chi non l'ha saputa amare; così, ora, si è chiusa.
Giurai di non tornare ma gli dissi: "Non è vero. Questa è solo una paura
per chi non ha trovato mai qualcosa di sincero, una base in cui la vita
non sia sempre un'avventura. Io sono solo un uomo." dissi "Non posso starle accanto.
Ma tu non lasciarla sola." Poi, pensai che fosse meglio ricordarlo con il pianto;
e me ne andai, in silenzio, senza aggiungere parola.
Ma lei, lei che non cerca niente e niente avrà da dare finché si terra esclusa
dagli uomini, dal mondo, da chi la vorrebbe amare, non sa che mi ha deluso.

Quando io sarò sulle tue scale, un'altra volta, il tuo gatto sarà felice.
Per quanto uomo sia ritornerò sulla tua porta.
Aspetterò un amico... e arriverai.

Chicco Conti 1986
La chitarra è di Santino Laudari

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