canzone per elena - enrico chicco conti

Chicco
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Canzone per Elena
Si aman come sempre i fidanzati sulle panche dei giardini.
Giovani e impavidi si toccano tra l'invidia dei vicini.
Guerrieri della libertà, son pronti per morir d'amore
guardando il mondo con lo sguardo di chi scherza con la morte
e della vita ha un gran terrore.
Li osservo col distacco di chi teme che il suo tempo sia passato.
non perché non ne sia cosciente, ma non l'ho mai accettato.
Non è una fuga dentro me e non è solo nostalgia
cercar di ostacolare il lento naufragare inevitabile
di questa vita mia.

Chissà, se dove stai ora, tu vivi questo ripetersi di storia.
Se spegni a poco a poco quel passato o fa ancor luce la memoria.
E quanto amore io ti diedi... e tanto me ne hai dato tu.
Buttammo tutto un po' alla volta, poi scappammo all'improvviso
solo per non pensarci più.
Ma non credo che addossarci qualche colpa, oggi, ci possa cambiar vita.
È andata. Come un volo di farfalla, che, anche se stringi le dita...
Tu eri tu. Io ero io. Valli a cambiare due come noi.
Io sputo sempre contro vento. Grido meno. Rido tanto.
Non smetto di parlare mai.

A volte ancor mi chiedo se fu saggio, o se portò solo dolore,
cercare insieme il centro delle verità, noi, così ciechi per amore.
Ma se mi volto, credo che l'avremmo uccisa la magia
con qualche cosa di diverso. Perché diventa maturità
quello che ieri era ipocrisia?
Ma spero che qualcosa sia rimasto che ti spinga a continuare;
non fosse altro almeno la mia rabbia, eterna voglia di sognare;
e che guardando dietro te, tu veda ancora la poesia,
così che il cuor possa sorridere (in questo cielo ormai sereno)
del nostro tempo andato via.

Si aman come sempre i fidanzati sulle panche dei giardini
e lasceranno lì le loro storie per paura del domani.
Non disperiamo, non fa niente se l'abbiam fatto pure noi.
Saperci vivi è quel che conta. Ti ricordo molto spesso, sai?
Di me ricordati, se puoi.

Chicco Conti 1996
La chitarra è di Santino Laudari

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